Vademecum del rappresentante dei genitori

VADEMECUM DEL RAPPRESENTANTE DI CLASSE DELLE SCUOLE SUPERIORI

CONSIGLI DI CLASSE:
è affidato il ruolo più importante per quanto attiene alla funzione didattica-educativa  della scuola; quello di approfondire i problemi dell’apprendimento, dello sviluppo della  personalità degli alunni, di individuare i modi migliori per stimolarlo e favorirlo, stabilendo  un rapporto di collaborazione tra insegnanti, genitori e alunni... con il compito di  formulare al Collegio dei Docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica, alle  iniziative di sperimentazione, e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci docenti genitori, alunni (art.3 D.P.R. 416/74).
Il consiglio di classe è formato, oltre che dagli insegnanti, da 2 genitori e da 2 studenti eletti nell’ambito della classe.
In caso di decadenza di un rappresentante di classe (per trasferimento o ritiro del figlio) c’è la surroga del più votato tra i non eletti.

DI QUALI ARGOMENTI SI PUO’ PARLARE NELLE RIUNIONI DEI CONSIGLI DI CLASSE ?

Praticamente di tutto ciò che direttamente o indirettamente riguarda gli alunni e l’attività della classe.
La legge prevede che il consiglio nella sua composizione plenaria sia chiamato ad esprimere pareri sull’adozione dei libri di testo, sullo svolgimento di attività integrative e di sostegno (DPR n°567 del‘96);

- il comportamento degli alunni;
- l’impegno nello studio e nell’attività scolastica;
- gli interessi, i problemi, le difficoltà dei ragazzi nell’età in cui si trovano;
- l’ambiente socio-culturale da cui provengono;
- le eventuali carenze educative nella formazione di base;
- l’educazione;
- come i ragazzi reagiscono a determinati comportamenti e iniziative degli  insegnanti, che cosa fare per migliorare la situazione;
- come sviluppare la collaborazione tra compagni di classe e tra famiglie per l’inserimento di alunni svantaggiati;
- come orientare i ragazzi nella scelta degli studi e della professione;
- la distribuzione delle lezioni nell’orario settimanale (per evitare giornate troppo  pesanti);
- l’organizzazione di attività integrative e di iniziative di sostegno (le cosiddette “ripetizioni”);
- le  condizioni ambientali in cui si svolge la vita scolastica (aule, banchi, servizi  igienici, illuminazione, riscaldamento, attrezzature didattiche);
- come organizzare la biblioteca di classe, gite o visite di    istruzione e l’eventuale  collaborazione delle famiglie per la loro attuazione, dopo la preparazione didattica;
- I rappresentanti di classe possono eleggere il COMITATO GENITORI.


IL COMITATO DEI GENITORI, svolge essenzialmente una funzione di collegamento tra  i rappresentanti di classe e di raccordo tra questi ultimi e gli eletti nel Consiglio di Istituto, in ordine ai problemi emergenti nelle classi, e in particolare per le attività integrative.
Esso può decidere a maggioranza, di convocare l’assemblea generale dei genitori, nulla  vieta a tale comitato di assumere autonome iniziative, come l’organizzazione di conferenze e di attività ricreative comunitarie, la pubblicazione di un bollettino di  informazione per i genitori della scuola, la promozione di contatti tra genitori di classi diverse.
All’occorrenza si fa portavoce dei genitori che segnalano problemi riguardanti la scuola e i giovani, perché è giusto che tutti si sentano rappresentati e ascoltati.

E’ importante che la voce dei genitori si faccia sentire perché  nessuno più di loro è interessato della formazione della personalità dei figli alunni e della loro coscienza morale e civile e nessun altro può essere più qualificato interprete e custode.


A tal fine i genitori dovranno sentirsi  impegnati:

- perché nella famiglia, nella scuola, in ogni momento e luogo della vita sociale i figli siano educati fin dalla più tenera età, al rispetto delle persone, delle cose, delle opinioni altrui e delle istituzioni democratiche costituite;
- perché i figli siano abituati all’autodisciplina, all’indipendenza del proprio pensiero contro ogni azione massificante sui cervelli, all’autentico metodo  democratico, al civismo, alla solidarietà e all’amore verso il prossimo;
- perché i giovani imparino sia ad esprimersi liberamente sia a saper ascoltare e valutare, nell’avversione più decisa verso ogni forma di violenza, di sopraffazione, d’autoritarismo d’intolleranza.

La scarsa conoscenza e carenza d’informazione sui problemi educativi e scolastici  dei giovani non devono produrre effetti demotivanti alla partecipazione attiva dei genitori alla vita della scuola.